sabato 31 gennaio 2015

#LetteraturaGiapponese | Nikki Bungaku

I monogatari non erano la sola letteratura che circolava durante in Periodo Heian alla corte di Heian-Kyō, anche i Nikki (diari) avevano la loro parte. In particolare in questi due nuovi video parleremo di tre titoli: Kagerō Nikki, Tosa Nikki e Sarashina Nikki.
Nel caso li abbiate letti, mi raccomando fatemi sapere come li avete trovati. ^^

giovedì 29 gennaio 2015

Oggi parliamo con... #12 - Flavio Firmo

Buon pomeriggio amici lettori! Eccomi qua tornata per presentarvi un nuovo autore: Flavio Firmo. Conosciamolo assieme! ^^

Ciao Flavio, grazie innanzitutto della tua disponibilità. Che ne diresti d'iniziare parlandoci un pochino te, di cosa ti piace fare ma soprattutto di cosa ti ha portata ad approcciarti alla scrittura e che ruolo ha quest'ultima nella tua vita?

La mia vita è simile a quelli di molti altri. Mi sono innamorato di una ragazza a 15 anni, ci siamo scritti lettere appassionate per 5 anni senza mai incontrarsi e un giorno lei si è presentata a casa mia. Dopo due anni di convivenza ci siamo sposati e dopo 12 mesi abbiamo divorziato. Ho frequentato i locali di ballo latino americano, fatto amicizia con zingari e poi ho incontrato una donna talmente diversa dal mio girovagare da sposarla e farci una figlia meravigliosa. Nel frattempo ho quasi sfiorato il fallimento economico, ho avuto i mobili di casa pignorati e sono risorto in un nuovo lavoro. Sono stato per sette anni consecutivi campione di Subbuteo della mia provincia e ho giocato al torneo di Montecarlo, Madrid e Edimburgo. Ho minacciato di morte il mio vicino di casa e ho curato un passero aggredito dal mio gatto.
Una vita come tante.
La scrittura è stata la conseguenza. Avevo scritto delle cose attorno ai vent'anni e prima ancora tenevo una specie di diario di racconti spaziali con protagonisti i professori dell'istituto tecnico. Ancora oggi sembra che sia il testo più letto dagli studenti.
Poi un buio di vent'anni. Mi sono svegliato e ho scritto il mio primo libro "il cavaliere bianco" e poi "il campione di subbuteo". Fino a Eve che ritengo sia il lavoro più maturo.


"Eve" è il titolo del tuo romanzo, da cosa ti è nata l'idea di questa storia?

Un caro amico che aveva letto i libri precedenti mi ha consigliato di scrivere qualcosa per le donne. Al primo impatto gli ho dato del matto, donne? cosa significa scrivere per le donne? Mi ha spiegato che il mio tratto era sprecato per il lettore maschile che in pratica non legge. Invece le donne sono più attente e soprattutto più lettrici. L'idea mi ha ronzato nella testa fino a prendere corpo.

Ti va di parlaci un pochino della trama?

Eve è un transessuale. Bella, talmente bella che chi non la conosce crede sia una donna. Non è la storia di un trans emarginato, Eve è perfettamente integrata nella società. Lavora in un negozio di abbigliamento e ha un fidanzato di quindici anni più vecchio. Tutto molto bello. Un giorno il fidanzato la scarica di colpo, senza una spiegazione e lei si ritrova un debito parecchio corposo lasciatole dal fidanzato. Come farà una bella ragazza come lei a ripagare il debito? Riuscirà a riparare il proprio cuore ferito? Ricordiamoci che se all'apparenza è una donna, sotto sotto non lo è.

Com’è stato scriverlo? Quali sono stati i momenti più importanti e quali gli aspetti che hai cercato di valorizzare e far emergere maggiormente in questa storia?

Scriverlo è stato magnifico. finalmente mi sentivo libero dagli schemi e potevo muovere la protagonista lungo il filo della storia lasciando semplicemente le cose accadere.
In questo romanzo ci sono tutti i sottoeroi della mia testa. Truffatori, zingari, bariste. Sono loro il profumo della storia, oltre a Eve che si è rivelata un personaggio molto potente. In questa storia ho cercato di trasmettere un messaggio, non una morale, ma come una spiegazione. Volevo spiegare alle donne come sono fatti gli uomini e quale miglior personaggio di un trans. Un corpo di donna con una mente maschile. Istinto e ormoni.
Il punto forte di questa storia è proprio il trans che non viene descritto nell'emarginazione. Eve è integrata nella società, non si prostituisce e non si droga. Eppure entrerà in un circolo di esperienze più grandi di lei.

Si dice che, di solito, prima di essere scrittori si è anche lettori. Sei d'accordo con quest'affermazione? Quanto è importante la lettura nelle tue giornate? Quali sono i generi che maggiormente ti affascinano?

King, uno dei maestri di tutti noi, scrive quattro ore e legge quattro ore. Questo sarebbe il mio sogno. Non si può scrivere senza essere dei forti lettori, chi dice il contrario è un pessimo scrittore e gli auguro una vita di aggettivi ridondanti. I miei favoriti sono diversi autori. Per la trama e l'intreccio ho una passione per Jeffery Deaver, colleziono i suoi libri e ne ho anche uno con dedica. Per lo stile il signor Wallace è inarrivabile. Infinite Jest è stile allo stato puro, ne leggo un paio di capitoli al mese. La storia magari non ha un grande senso, ma come vede le cose lui. Purtroppo non ha retto il talento e si è ucciso.
King è il maestro e non serve aggiungere nulla. Ci sono pezzi migliori e pezzi peggiori, ma rimane il maestro.
Poi ci sono i russi, un grande capitolo a parte. Dostojevski è il mio prediletto e il suo "delitto e castigo" è un must per ogni autore. Mi piace meno "Guerra e pace" di Tolstoi, ma sono gusti personali. La mia libreria Anobii dice che ho letto 122 libri in tre anni, c'è di tutto. Adesso sto leggendo Joe Abercrombie e mi piace molto.

Hai già progetti di scrittura futuri in testa?

A Gennaio presenterò Fòbal, un romanzo su un quarantenne che riforma la squadra di calcio di quando era ragazzo. Un libro decisamente per i maschietti. Attualmente sto scrivendo "il principino della truffa", il titolo è provvisorio, ma credo sarà un lavoro degno di nota. Spero.


sabato 24 gennaio 2015

Oggi parliamo con... #11 - Filippo Gigante

Buondì miei cari amici lettori, eccoci qua oggi per parlare con un nuovo autore: Filippo Gigante. Conosciamolo assieme.

Ciao Filippo, grazie innanzitutto della tua disponibilità. Che ne diresti d'iniziare parlandoci un pochino te, di cosa ti piace fare ma soprattutto di cosa ti ha portato ad approcciarti alla scrittura e che ruolo ha quest'ultima nella tua vita?

Ciao a tutti e ovviamente grazie per avermi concesso questa intervista. Mi reputo un appassionato lettore che fin da piccolo ha sempre voluto conoscere il mondo dell'editoria. Son stato sempre curioso di scoprire come effettivamente venisse stampato un libro. Desideravo vedere nella mia libreria anche un mio romanzo e ad oggi, ho già due bei titoli in bella vista. La mia maestra d'italiano, invece, mi ha sempre sostenuto nella scrittura facendomi apprezzare la bella calligrafia e la magia della poesia. La scrittura è diventata per me, nel tempo, la forma di comunicazione più vicina al mio pensiero. Un modo per trasmettere attraverso le mie storie più messaggi positivi, messaggi di rinascita. Mi piace ovviamente leggere, immergermi nella natura con lunghe passeggiate o pedalate in bicicletta, amo le nuove tecnologie ma ogni anno, a Natale, non tarda a giungere a casa dei miei amici una bella lettera scritta a mano. Sono un fan dei film d’animazione Disney e quando mi è possibile vado al cinema da solo o in compagnia. Colleziono francobolli, cartoline, dvd e fumetti. Mi piace, inoltre, promuovere giovani scrittori e musicisti esordienti attraverso il mio sito ufficiale o contatti social perché so bene che non è sempre facile trovare qualcuno che ti pubblicizzi e faccia conoscere attraverso il semplice passaparola.

"Bianco e nero" è il titolo del tuo romanzo, da cosa ti è nata l'idea di questa storia?

Quando inizio a scrivere una storia, sono già consapevole di come andrà più o meno a finire. L’idea di scrivere “Bianco e nero” è nata in un periodo della mia vita ancorato ad un episodio particolare e un po’ complicato. Desideravo dar voce alla mia mole di pensieri e nello stesso istante volevo distaccarmi dal quotidiano ed ho trovato nella stesura di questo romanzo la cura al mio stato emozionale. Volevo raccontare la storia di un ragazzo totalmente immerso in una serie di eventi poco piacevoli, caricandolo di quella bella dose di insoddisfazione generale presente in molti giovani. Nelle pagine ci sono: la famiglia, gli amici, il cancro, la perdita di una persona cara, la difficoltà di comprendere i buoni consigli in un groviglio di negatività, la forza e la volontà di ricominciare, l’inaspettato e la poesia. Elementi importanti che sono comuni in tutte le nostre stesse vite e che ho cercato di racchiudere in una storia che doveva svelare al lettore la bellezza della luce, di una positività quasi sempre nascosta dalle ombre delle avversità o “tempeste” come le definisco nel romanzo stesso. Scrivo, infatti: “Sono sempre le tempeste a smuovere le nostre vite”.

Ti va di parlaci un pochino della trama?

Alex è il giovane protagonista di una storia che si trasforma in un viaggio tra contrapposizioni e riflessioni che si mescolano nella bellezza della natura, nel suono del mare, nella forza dei ricordi e delle emozioni. Credo che il lettore troverà piacevole perdersi anche tra le suggestive illustrazioni, realizzate tra l’altro da mio fratello Davide (nonché autore della copertina), che lo condurranno alla scoperta di Monte Lontano.
 E poi ci sono l’amore di un padre e la saggezza del clown bianco Damabiah. Il protagonista Alex dovrà imparare a comprendere e ad amare tutte le sfumature di una vita che spesso è smossa dalle tempeste attraverso la conoscenza, l’incontro e l’ascolto di diversi personaggi (il nonno Sato, gli amici Betta, Francy e Cris). Una storia che lascia spazio all'essenza delle piccole cose e di quei respiri (così si chiamano i capitoli!) così profondi che tracciano il viaggio delle vite di tutti tra nascita, morte e rinnovamento.

Com’è stato scriverlo? Quali sono stati i momenti più importanti e quali gli aspetti che hai cercato di valorizzare e far emergere maggiormente in questa storia?

Scrivere questo romanzo è stata una vera e propria cura. Ho sperimentato la mia personalità attraverso le stesse emozioni del protagonista Alex che, non nascondo, un po’ mi rispecchia per molti suoi atteggiamenti e considerazioni. Questo libro è stato scritto con la brama del lupo e con un forte desiderio di esprimere anche quel pizzico di “rabbia” nei confronti della malattia: il cancro. Nel periodo, poco prima dell’inizio della stesura, avevo ricevuto da un mio caro amico, la diagnosi di un tumore. Mentre lui combatteva il mostro, io scrivevo per trasmettere a più persone possibili la volontà di non perdere mai le speranze. All’uscita del libro, il male fu sconfitto e le pagine scritte per curare inizialmente un mio stato interiore e poi l’inquietudine di una malattia, potevano essere lette da tutti. La storia di Alex poteva finalmente donare l’energia positiva raccolta durante un periodo buio.

Si dice che, di solito, prima di essere scrittori si è anche lettori. Sei d'accordo con quest'affermazione? Quanto è importante la lettura nelle tue giornate? Quali sono i generi che maggiormente ti affascinano?

Mi sento principalmente un lettore con la passione di scrivere storie. Se non avessi letto tanto durante la mia adolescenza, non mi sentirei così ricco come oggi. Più si legge e più si ha la possibilità di conoscere nuovi mondi e di far tue storie che avresti voluto vivere, condividere o semplicemente scrivere o conoscere. Ciò che mi affascina non è il genere letterario, ma la trama stessa di un libro che esso sia un giallo, un thriller, un romanzo per ragazzi… poco importa. La lettura arricchisce l’animo e la mente. Sono del parere che bisognerebbe sempre promuoverla nelle scuole, nelle università e in luoghi comuni come bar, pub o ristoranti. Credo sia meraviglioso inventarsi nuove forme di promozione della lettura attraverso l’incontro con altre arti e passioni. Non importa se non tutti i progetti legati alla lettura vadano in porto, l’importante è non scoraggiarsi e combattere questa “crisi” a testa alta, perché “la cultura ci salverà, sempre”. Personalmente ho voluto accostare la lettura del mio secondo romanzo “La Piscina delle Mamme” in eventi culinari organizzati. L’esperimento riuscitissimo continuerà il prossimo anno con nuove presentazioni in librerie con cucina ed associazioni pronte a voler condividere con me questa unione letteraria-culinaria.

Hai già progetti di scrittura futuri in testa?

Certo. Il prossimo libro, in uscita nel 2015, concluderà la “trilogia dei colori” da me così nominata per via di alcune scelte grafiche di copertina. Si tratta di tre romanzi brevi (“Bianco e nero”, “La Piscina delle Mamme” e il nuovo “Bentornato a casa”) che si accumunano da una copertina simile per via di una divisione grafica tra la parte superiore bianca e un altro colore (nero, azzurro e verde) e tre elementi chiave al centro (piume, bolle, impronte). Prossimamente è prevista l’uscita di una raccolta di racconti e poesie (da molti lettori richiesta ripetutamente) e di un romanzo “fantasy” e poi… chissà! Ben vengano nuovi progetti, perché per le storie non c’è mai fine all’immaginazione.
Buone letture e buone storie a tutti!

lunedì 19 gennaio 2015

THE REAL TIME BOOK TAG - mega collaborazione #cowtubers

Quando sette pazze booktubers decidono di unirsi per collaborare assieme, è risaputo non uscirne nulla di sano. Ecco come sono nate le "cowtubers", ed ecco cosa vi vogliono proporre oggi: un book tag tutto nuovo ed originale, il The Real Time book tag. Cosa non nasce da momenti di delirio eh? XD
Noi speriamo tanto che vi piaccia, ma soprattutto che vorrete condividere con noi le vostre risposte, che attendiamo con molta trepidazione!

Questo è il mio video, sotto potrete trovare i vari link a tutti gli alti. Che dire se non, buona visione? :D

Ed ecco le altre cowtubers!Mi raccomando andate a vedere anche il loro video ed iscrivetevi al loro canale nel caso ancora non l'abbiate fatto.
- misstortellino: https://www.youtube.com/watch?v=NSugb2r9RjY
- booksandmuffins: https://www.youtube.com/watch?v=xxRY-QTLhec
- diaryofabibliophile: https://www.youtube.com/watch?v=xHkrdaYjrtw
- orangedinosaurraw: https://www.youtube.com/watch?v=utkMDt_wD1I
- pazza sesi: https://www.youtube.com/watch?v=VEj624I612I
- itsmemartin: https://www.youtube.com/watch?v=NTqeibPNQaM

domenica 18 gennaio 2015

Oggi parliamo con... #10 - Diego Aledda

Ciao a tutti amici lettori e buona domenica! ^^ ... Eccoci qua oggi per conoscere un nuovo autore: Diego Aledda.

Ciao Marco, grazie innanzitutto della tua disponibilità. Che ne diresti d'iniziare parlandoci un pochino te, di cosa ti piace fare ma soprattutto di cosa ti ha portata ad approcciarti alla scrittura e che ruolo ha quest'ultima nella tua vita?

Allora, mi chiamo Diego, ho 31 anni e sono di Novara. Ho tante passioni, le principali sono senza dubbio viaggiare, scrivere e seguire alcuni telefilm!
Amo scrivere da tanti anni, anche se prima mi concentravo di più sui testi delle canzoni. Ho studiato musica per qualche tempo, ma nn ero pienamente convinto dei miei mezzi (soprattutto quelli vocali!) e faticavo ad essere indipendente, avendo sempre bisogno di qualcuno che curasse la parte compositiva dei pezzi e che cercasse di rendermi intonato! Per curiosità, allora, ho provato a continuare a scrivere ma cambiando argomento, passando ai romanzi! La cosa mi è da subito piaciuta, mi sentivo molto più capace e soddisfatto.

"Statuto" è il titolo del tuo romanzo, da cosa ti è nata l'idea di questa storia?

'Statuto' è nato così, volevo scrivere una storia facile da seguire, interessante e basata su un genere che ho sempre apprezzato, quello dei thriller con tanti tipi di sfumature.

Ti va di parlaci un pochino della trama?

'Statuto' è nato così, volevo scrivere una storia facile da seguire, interessante e basata su un genere che ho sempre apprezzato, quello dei thriller con tanti tipi di sfumature.
Il romanzo narra delle vicissitudini del piccolo paesino di Ice Peak, che ogni inverno è costretto ad un periodo di isolamento dal resto del mondo a causa delle cattive condizioni atmosferiche della zona.
La popolazione che abita il paese è un gruppo molto coeso ed affiatato, ma alcune vecchie incomprensioni mai sanate nel tempo torneranno alla ribalta proprio all'inizio del temuto 'mese di pausa'. Saranno proprio queste ruggini, unite a tanti altri aspetti misteriosi, a rendere il periodo di isolamento davvero terribile.

Com’è stato scriverlo? Quali sono stati i momenti più importanti e quali gli aspetti che hai cercato di valorizzare e far emergere maggiormente in questa storia?

Ho impiegato circa due anni a scrivere 'Statuto', sono sempre stato affascinato dalle storie narrate in contesti da cui nn si può uscire, in cui si è giocoforza costretti ad affrontare qualsiasi cosa appunto perché nn vi è scorciatoia. Penso sia un romanzo facile da seguire e con personaggi variegati, pronti a tutto pur di far valere le proprie ragioni.
Non a caso, una delle caratteristiche a cui ho dato più importanza è il rapporto fra i protagonisti, le varie sfumature del loro passato e cosa realmente pensano l'uno dell'altro.

Spero di essere riuscito a fare un buon lavoro, e che chiunque voglia leggere 'Statuto' lo trovi un libro interessante e coinvolgente.

Si dice che, di solito, prima di essere scrittori si è anche lettori. Sei d'accordo con quest'affermazione? Quanto è importante la lettura nelle tue giornate? Quali sono i generi che maggiormente ti affascinano?

Per quanto riguarda la lettura, forse sono un tipo un po' controcorrente perché nn sono mai stato un gran lettore! Adoro scrivere, meno leggere! Spesso, se leggo, amo interessarmi a qualcosa scritto da 'novizi' come me, per confrontarmi con le idee di amanti della scrittura non affermati.

Hai già progetti di scrittura futuri in testa?

Per concludere sì, direi che ho progetti in ballo!
Fortunatamente la scrittura è qualcosa di meraviglioso anche se nn dovesse diventare un lavoro, per cui sto già scrivendo un altro romanzo e credo di completarlo nel giro di qualche mese.

In realtà, avrei anche una mezza idea per iniziarne un terzo...

lunedì 12 gennaio 2015

Oggi parliamo con... #9 - Marco Negri

Buonsalve e buon inizio di settimana miei cari amici lettori e non. Eccoci qua, oggi, per parlare con un nuovo autore: Marco Negri. Conosciamolo assieme! ^^

Ciao Marco, grazie innanzitutto della tua disponibilità. Che ne diresti d'iniziare parlandoci un pochino te, di cosa ti piace fare ma soprattutto di cosa ti ha portata ad approcciarti alla scrittura e che ruolo ha quest'ultima nella tua vita?

Non ho fatto studi classici (mi sono diplomato a stento come geometra), e lavoro in un settore tutt’altro che letterario quale l’edilizia, eppure quando sulla coda del 2004 iniziai a scrivere la prima bozza di un racconto demenziale sui gabbiani assassini mi resi conto che la scrittura aveva un potere inaspettato su di me: conosceva la strada per sentieri misteriosi che da solo non avrei mai percorso. E soprattutto, decideva lei cosa fare.
Tornando al racconto demenziale di cui poco fa, io mi sforzavo di farne una parodia, e lui si tingeva sempre più di nero. La pioggia cadeva fitta dall’inizio alla fine, ogni scena si accendeva di notte e i protagonisti finivano a farsi regolarmente del male.
Cosa stava succedendo? Nulla, il racconto demenziale era diventato un giallo.
Curioso. Soprattutto perché l’aveva fatto da solo, io mi ero limitato a scriverlo e a spaventarmi nelle scene più cupe…
Da qui è nata una passione irrefrenabile per la scrittura e la sua capacità di ribaltare le leggi della realtà, dove, per la prima volta, ho capito che la magia può essere più reale di quel che si pensa.

"L'apprendista uomo" è il titolo del tuo romanzo, da cosa ti è nata l'idea di questa storia?

Volevo scrivere un libro dove trattare dei temi importanti dandogli un taglio leggero, partendo dall’idea che ogni evento della nostra vita ha un significato e un ruolo importante (anche se non sempre piacevole).
“L’apprendista uomo” nasce dal desiderio di trattare un tema a me caro, quello della relazione con un padre assente. È un tema al quale mi sono dedicato per anni, avendolo vissuto in prima persona, e che ho deciso di raccontare in parte per alleggerirlo del suo carico emotivo, come spesso capita quando si mette qualcosa di sé in un libro, e in parte perché possa offrire uno spunto di riflessione.
Un altro tema importante che ho voluto inserire è la disfunzione erettile e nello specifico della disfunzione erettile nella vita di un ragazzo come Luca, il protagonista. Chi soffre di questo disturbo finisce col nascondersi dietro un muro fatto di imbarazzo faticando anche a rivolgersi al proprio medico di famiglia. Mi sembrava importante dare un immagine positiva e controcorrente di quello che può essere vivere una situazione simile.
Volevo un libro che parlasse di rinascita e del percorso da percorrere per arrivarci.

Ti va di parlaci un pochino della trama?

“L’apprendista uomo” racconta la storia di Luca, un ragazzo di venticinque anni nato e cresciuto in un piccolo paese di provincia dove è rimasto “imprigionato”. Finite le superiori non ha trovato il coraggio per seguire i suoi amici nella grande città dove iniziare l’avventura dell’università, e ha preferito nascondersi nella propria vita di sempre andando a lavorare in uno studio contabile.
La lontananza degli amici di sempre lo ha reso un ragazzo solitario in attesa del grande momento per entrare in scena. Momento che sembra non arrivare mai. Si ritrova così a vedere scorrere le settimane guardando con timore crescente l’arrivo del venerdì sera, quando si costringe a uscire di casa per affrontare la vita. Un bicchiere di vino, una sigaretta, due parole con qualche conoscente e sale il panico. Cosa fare? Come fare per rompere il ghiaccio nella marea di persone che lo circonda?
La svolta arriva quando trova una soluzione tutta italiana: il calcio. Perché saper parlare di calcio apre le porte di qualsiasi bar dando la possibilità di attaccar bottone con chiunque o quasi.
E a Luca, che se improvvisa esperto, basta qualche passo fuori dalla sua clausura per trovarsi catapultato in una nuovo mondo.
Inizierà un viaggio che lo porterà ad affrontare quei piccoli grandi traumi, iniziando a vederli nella giusta dimensione, iniziando a capire che non sempre quello che non funziona in noi dipende dagli altri, ma che le responsabilità, in un modo o nell’altro, partono sempre dalle nostre scelte.
Solo quando accetterà di essere l’unico artefice del suo successo o del suo fallimento potrà mettere le basi per il vero cambiamento.

Com’è stato scriverlo? Quali sono stati i momenti più importanti e quali gli aspetti che hai cercato di valorizzare e far emergere maggiormente in questa storia?

Scrivere “L’apprendista uomo” è stata una prova importante. Lavorare tra le parole mi ha spinto ad andare oltre la semplice narrazione, obbligandomi a entrare dentro ogni emozione.
Rispetto alle prime stesure del romanzo, che appariva più cupo e intimista, ho voluto valorizzare il lato ironico dando un taglio solare e romantico alla vicenda. Come accennavo le difficoltà della vita non sono per forza negative, ci possono spingere a uscire dal guscio della nostra routine ed entrare in un mondo nuovo e vitale, come è successo al protagonista. Senza le sue difficoltà nella sfera sessuale non avrebbe mai avuto la spinta a rimboccarsi le maniche e affrontare le proprie debolezze.
Alla fine del romanzo Luca deve ringraziare i suoi problemi, gli hanno salvato la vita.

Si dice che, di solito, prima di essere scrittori si è anche lettori. Sei d'accordo con quest'affermazione? Quanto è importante la lettura nelle tue giornate? Quali sono i generi che maggiormente ti affascinano?

Niente di più vero. Sono cresciuto in una casa dove il televisore in soggiorno si trovava esattamente all’incrocio di due pareti ricoperte di libri. Libri che non ho mai letto, a dire il vero, ma in qualche maniera mi hanno lasciato il gusto per la parola scritta che è poi scoppiato da ragazzino quando passavo i pomeriggi al lago inghiottendo i mattoni horror di Stephen King.
Oggi, tra lavoro e famiglia, non ho più molto tempo, ma prima di andare a dormire il rituale del libro non può mancare, anche perché in TV non trovo altro che programmi di cucina...
In quanto a generi leggo un po’ di tutto (gialli, inchieste giornalistiche, psicologia, spiritualità, ecc), ma preferisco roba contemporanea. I classici sono importanti ma tendono a modificare il mio linguaggio dandogli un tono aulico…

Hai già progetti di scrittura futuri in testa?

Ho da poco terminato la seconda stesura del mio nuovo romanzo, è il primo di tre libri, un’opera molto grande e complessa (almeno per il mio repertorio personale), ma è una storia molto forte. Ha riscosso l’interesse di uno dei principali editor italiani, e dovremmo lavorarci insieme.
Spero sia di buon auspicio!

mercoledì 7 gennaio 2015

[Recensione] - "Pinocchio" di Luigi de Pascalis

In quanti di voi, nell'arco della vostra vita, non avete mai letto e/o visto un qualsiasi adattamento della storia di Pinocchio scritta da Carlo Collodi? Spero di contarvi sulle dita di una sola mano.
 Nello specifico, oggi andremo a parlare di un grafic novel disegnato da Luigi de Pascalis e gentilmente speditomi dalla casa editrice "La lepre edizioni", che ringrazio ancora calorosamente.

Parlare della storia di Pinocchio credo sia superfluo, in un modo o nell'altro tutti conoscono a grandi linee le varie vicende che vedono come protagonista il burattino di legno costruito con tanto amore dal buon Mastro Geppetto in una fredda notte d'inverno.

La particolarità di questo volume, oltre il narrare molto velocemente, passando per i fatti principali, la storia raccontata nel libro di Collodi, sono le varie tavole che lo caratterizzano con i loro colori "antichi". Sono il marrone ed il grigio con le loro sfumature a trasportare il lettore di fronte a sì disegni, ma anche a vecchie fotografie di un tempo ormai trascorso, come se ci si trovasse fra le mani un album il cui trascorrere del tempo sembra aver donato una nuova vita: un ricordo mai cancellato.

Davvero completa ed interessante la prefazione redatta dal disegnatore stesso, dove "accusa"(in senso cordiale) lo scrittore stesso oltre al non aver scritto una fiaba ma una tragedia, ma anche di essere: <<...uno scrittore noioso, per di più affrettato nella forma e impastato di moralismo spicciolo ad ogni capoverso. Ma Pinocchio, accidenti, è vivo e fatto d'altra pasta, E già a prima vista sembra essere più grande di te. E lo è malgrado te, il suo Autore!>>

Sicuramente un'opera che consiglio a tutti quanti, grandi e piccini, amanti e non amanti di grafic novel, perchè saprà conquistarvi e come accade per questo genere di storie, ognuno di noi ritroverà sempre un pezzetto di Pinocchio, o Peter Pan o Piccolo Principe (e tanti altri...), in se.

Il mio voto:

martedì 6 gennaio 2015

Bilancio letture 2014

Buongiorno e buona Epifania miei cari amici lettori. Ormai oggi è l'ultimo giorno di vacanza e poi si tornerà tutti (o quasi) alla propria quotidianità. Oggi sono qua per lasciarvi quelle che sono per me i vari bilanci di fine/inizio anno. Partiamo innanzitutto dai libri e poi, nei prossimi giorni, arriverà anche la Top 10 dei migliori fumetti (a mio modesto parere) del 2014.
Vi lascio anche le varie domande, così nel caso vogliate rispondere pure voi.... ;)

Ecco le domande:
1) Quanti libri hai letto nel 2014?
2) Quanti erano fiction e quanto no?
3) Quanti scrittori e quanti scrittrici?
4) Il miglior libro letto?
5) Il peggiore libro letto?
6) Il libro più vecchio?
7) Il più recente?
8) Il libro con il titolo più lungo?
9) Il libro con il titolo più corto?
10) Quanti libri hai riletto?
11) Quale vorreste rileggere?
12) Libri più letti dello stesso autore?
13) Quanti erano di scrittori italiani?
14) Quanti presi in biblioteca?
15) Quanti erano eBook?
16) Quante saghe hai iniziato?
17) Quante saghe hai terminato?
18) Avevi sfide personali in corso? Se sì elencale e dicci se le hai completate.
19) Le riproporrai nell'anno a venire?

lunedì 5 gennaio 2015

[Recensione] - "Amici" di Yumoto Kazumi

Cos'è la vita? Cos'è la morte? Che rapporto c'è fra l'una e l'altra? Sono queste le domande che tre studenti della scuola elementare si pongono in questo libro per ragazzi scritto nel 1992 dalla scrittrice giapponese Yumoto Kazumi, il cui titolo originale è 夏 の 庭 (Natsu no Niwa, Giardino d'estate).

Kiyama, Kawabe e Yamashita sono i tre protagonisti di questa storia. Dopo la morte della nonna di Yamashita, i tre ragazzini decidono che vogliono conoscere la morte. Questa ricerca li porterà da colui che si può considerare come il quarto protagonista di questa vicenda (e forse il più importante): un solitario vecchietto la cui vita diverrà per loro oggetto d'interesse, tanto da portarli a spiare la sua giornata giorno dopo giorno. Sarà nel momento in cui il vecchio si accorgerà di loro che cambierà tutto. La paura iniziale di quest'ultimo si trasformerà  in vera amicizia che porterà a vivere a tutti e quattro una delle estati più belle ed indimenticabile della loro vita.

Molto spesso il tema della morte viene trattato all'interno di opere di autori giapponesi, possiamo dire essere quasi la loro firma identificativa, ma mai in un modo così delicato e "leggero" come in questo breve libro. Dato il suo indirizzarsi verso un pubblico giovane, l'intero testo si presenta molto semplice e scorrevole e, grazie alla caratterizzazione letteralmente viva dei vari personaggi, riesce a catapultare il lettore (sia esso di qualsiasi età) a vivere in prima persona le vicende, belle e brutte, come se anch'esso facesse parte di questo gruppo di amici.

Un libro di cui, a te lettore, consiglio calorosamente la lettura; tanti sono gli insegnamenti che lascia ed io non ringrazierò mai abbastanza la casa editrice Atmosphere Libri per avermi dato la possibilità di leggere quest'opera da cui, nel 1994, venne tratta anche una pellicola cinematografica diretta da Shinji Sōmai.

                                             Il mio voto:
                                                                         

domenica 4 gennaio 2015

[In my mailbox #24] - Acquisti Libri Dicembre 2014

Buon pomeriggio e buona domenica amici lettori. Ecco qua oggi per mostravi cos'è entrato in casa mia durante il mese di Dicembre 2014 fra libri e fumetti. E voi avete ricevuto bei regali per natale? ^^

venerdì 2 gennaio 2015

Oggi parliamo con... #8 - Spark Rocca

Siamo nel 2015, quindi auguri di un buon anno amici lettori! Ormai le feste sono agli sgoccioli (posso dirlo? Era ora...) ed eccomi tornata attiva qua sul blog! Cominciamo l'anno nuovo con una nuova intervista. Questa volta vi voglio presentare Spark Rocca ed il suo breve racconto "Istanti smembrati".

Ciao Spark, grazie innanzitutto della tua disponibilità. Che ne diresti d'iniziare parlandoci un pochino te, di cosa ti piace fare ma soprattutto di cosa ti ha portato ad approcciarti alla scrittura e che ruolo ha quest'ultima nella tua vita?

Grazie a te per la tua disponibilità. Sono laureato in scienze geologiche ma preferisco l'arte: oltre a scrivere mi diletto a imbrattare tele e a far suonare le corde delle mie chitarre. Iniziai a scrivere dopo aver letto alcuni autori della Beat Generation e del Decadentismo italiano... è successo un po' come quando decisi di iniziare a suonare la chitarra: all'epoca (ero ancora un adolescente) successe mentre ascoltavo per la prima volta un assolo di Slash, quando capii cosa si poteva tirar fuori da quelle sei-corde ho preso la mia vecchia acustica da due soldi e iniziai ad esercitarmi... Con la scrittura avvenne la stessa cosa...
Scrivere è come una composizione musicale: Kerouac portava su carta il Jazz, io tendo a riportare un blues triste che può diventare un veloce e danzante rock n' roll oppure hard rock.

"Istanti Smembrati" è il titolo del tuo racconto, da cosa ti è nata l'idea di questa storia?

In genere le idee nascono mentre scrivo, mentre dipingo o mentre suono... è difficile capire da cosa sia sorta quell'idea... In genere dipende molto dal mio stato d'animo...

Ti va di parlaci un pochino della trama?

No... ma capisco che il potenziale acquirente ha bisogno di qualche indizio per capire se l'opera può interessargli, quindi ci provo: Il protagonista è anche il narratore che si ritrova in una circostanza particolare: indifeso e impaurito a casa propria (di più non posso dirvi).

Com’è stato scriverlo? Quali sono stati i momenti più importanti e quali gli aspetti che hai cercato di valorizzare e far emergere maggiormente in questa storia?

Scriverlo è stato come cercare di accostare le giuste note musicali e mentre le andavo trovando mi emozionavo quanto un bambino che scopre d'aver realizzato il proprio disegnino meglio di come aveva premeditato. Il momento in cui scrissi il finale è stato davvero emozionante. Ho cercato di valorizzare lo stile di scrittura. Per alcuni è bizzarro scrivere lunghi monologhi senza virgole o scrivere due righe con quattro pause create con i puntini di sospensione... ma stiamo parlando di arte o di matematica? Stiamo parlando di leggi algebriche o di creatività? Ho cercato di far emergere uno stile di scrittura molto legato alle emozioni da trasmettere al lettore, ho voluto trasmettere gli stessi dubbi che vive il protagonista, ho voluto scrivere in modo tale che il lettore si chiedesse continuamente: ma che sta succedendo?

C'è una qualche citazione, all'interno del racconto, a cui sei particolarmente affezionato?

Si: “Gli istanti che proseguirono durarono circa quanto tutto il Mesozoico nella mia testa...” Il Mesozoico è la seconda Era del Fanerozoico ed è anche l'Era che sta in mezzo (Paleozoico, Mesozoico e Cenozoico), inutile dire che proprio per questo si chiama Meso-zoico. Ebbene il protagonista si trovava appunto nell'era di mezzo della storia del racconto. Inoltre il Mesozoico dura  centottantasei milioni di anni: ma avete presente un istante che duri centottantasei milioni di anni nella testa di un uomo? Mi fa rabbrividire al solo pensiero, e a voi?

Si dice che, di solito, prima di essere scrittori si è anche lettori. Sei d'accordo con quest'affermazione? Quanto è importante la lettura nelle tue giornate? Quali sono i generi che maggiormente ti affascinano?

Si ma, nel mio caso, prima di essere scrittore sono un chitarrista. Sono, comunque, pienamente d'accordo: quando decisi di dedicarmi alla scrittura in me è sorta una curiosità infinita verso i libri che hanno segnato la storia della letteratura... Come ho già scritto sicuramente i generi che mi hanno forgiato come scrittore: Beat Generation e il Decadentismo.

Hai già progetti di scrittura futuri in testa?

Si, in centinaia di milioni di anni ci saranno almeno migliaia di milioni di progetti in testa.

Ti ringrazio per la tua disponibilità ed a presto! :)

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