domenica 16 novembre 2014

Oggi parliamo con... #2 - Alice Gerini

Buongiorno e buona Domenica amici lettori, eccomi qua tornata a parlare di una giovane scrittrice con cui abbiamo già fatto conoscenza qua sul blog: Alice Gerini.

1. Ciao Alice e bentornata fra noi! Già ti abbiamo conosciuta per "Non voglio sognare", titolo del tuo primo romanzo, ora eccoci qua per "Il ragazzo che parlava con le pareti". Ti va di parlaci un pochino della trama?

Ciao, grazie a te per l'opportunità e a tutti coloro che hanno letto e leggeranno non solo i miei libri ma anche quest'intervista! "Il ragazzo che parlava con le pareti", nonostante sia una specie di sequel "tra le righe", ovvero si può leggere senza conoscere gli eventi di "Non voglio sognare" ed un testo diverso rispetto quest'ultimo sotto diversi punti di vista sia per quanto riguarda lo stile che il contenuto: scritto in terza persona e non più in prima, meno horror, meno violenza ma più psicologia e carattere dei personaggi. 
La bellezza del testo sta nei contenuti, la trama è semplice ed eccola qui:nonostante il look trasandato, la matita nera sugli occhi e la passione per la musica punk, Sidney è un ragazzo gentile, buono, fedele alla sua compagna di vita Lilith e all'amico Ryan considerato come un fratello maggiore. Sid possiede un potere molto particolare: riesce a parlare con i morti poggiando la mano destra su qualsiasi parete. Sarà questo suo potere a far tornare in vita George, alter ego malvagio, violento e spietato che cercherà in ogni modo di prendere possesso del corpo di Sidney. Disperati e impotenti, gli amici di Sidney e la fidanzata si rivolgono all'avvocato Matthew Starling (incontrato su "Non voglio sognare come aiutante principale della protagonista), l'unico che, stando alla sua fama, potrebbe riportare Sidney alla normalità. Per Matt questo sarà uno dei casi più complicati della carriera...Dentro c'è il duello tra il bene e il male, ragione e follia, odio e amore, gli aspetti positivi personalizzati in Sidney contro quelli negativi di George, con un finale che, sono sicura, vi lascerà a bocca aperta!

2. Com’è stato scriverlo? Sicuramente ci saranno alcuni momenti creativi che non dimenticherai durante la stesura di questo nuovo titolo!

Devo confessare che scrivere "Il ragazzo che parlava con le pareti" è stato...liberatorio. All'inizio non si intitolava così (era "la voce delle pareti") anzi, la storia era completamente diversa, poi quando sono andata a rileggerlo non mi piaceva più per svariati motivi e l'ho cancellato! Via! Quasi 300 pagine eliminate con un click! E' stato come liberarmi di qualcosa di brutto per rimpiazzarlo con 
qualcosa di bello. Il momento creativo più significativo si riscontra sin dall'inizio della lettura...Ora ve lo spiego. Durante la prima parte del testo viene descritta la band musicale del protagonista, il ragazzo decide di scrivere un brano per la persona che ama...Scrivere quel brano è stato veramente
emozionante. Per me la musica è una seconda migliore amica, diciamo che c'è sempre quando ho bisogno di lei ed è stato come renderle omaggio per ringraziarla.
Mi sono seduta in spiaggia, ho ascoltato il suono delle onde del mare e dopo quasi mezz'ora il testo della canzone era bello pronto per essere trasferito su pc! E' stato davvero un momento indescrivibile.

3. Quali sono stati i momenti più importanti e quali gli aspetti che hai cercato di valorizzare e far emergere maggiormente in questa storia?

Come sempre nei miei libri e nei miei racconti cerco di valorizzare i temi più attuali, soprattutto per quanto riguarda il mondo dei ragazzi, dopo tutto anche io sono molto giovane! Ne "Il ragazzo che parlava con le pareti", un po' come in "Non voglio sognare", anche se non viene detto chiaramente, cerco di far passare il messaggio del non giudicare gli altri dalle apparenze. Prendiamo come esempio il protagonista maschile: Sidney è un punk, si trucca, veste con abiti strappati, indossa braccialetti borchiati e orecchini ma non per questo è una cattiva persona, anzi, è il buono che combatte contro il cattivo, possiede una dolcezza e una sensibilità ormai rara negli esseri umani! Un altro valore per me basilare e che ho voluto sottolineare è l'amicizia. Sidney è migliore amico di Ryan, un ragazzo non particolarmente fortunato che tuttavia da anima e cuore al migliore amico trattandolo persino come un fratello. Quest'ultimo tema per me è fondamentale sia nei testi che nella vita, non dico che sia più importante dell'amore o della famiglia ma sicuramente li metto sullo stesso livello.

4. Una piccola anticipazione su future nuove storie?

Assolutamente si, sono una macchina inventa storie! Ultimamente la mia fantasia e la mia ispirazione sono stimolate giorno dopo giorno anche da piccoli eventi...Il prossimo libro sarà una trilogia ambientata nella mia città natale, Senigallia, in un futuro molto particolare (nel 3200 circa).
Torna un po' la mia vena horror mista a quella sentimentale e psicologica...Esperimenti, cavie umane, ribellioni e lotta per i diritti, tutto in chiave urban fantasy! Ci sto mettendo parecchio sia per delinearne le basi che per lo sviluppo della storia, ci impiegherà il tempo che merita e voglio dare il massimo per scriverlo! Prendo sul serio ogni cosa che faccio, soprattutto la scrittura dato che spero che un giorno diventi il mio vero e proprio lavoro!

Ed io te lo auguro con tutto il cuore, anzi posso dire tranquillamente che questa tua nuova idea m'attira particolarmente e sicuramente non mancherò nel leggere questa trilogia! Grazie ancora per la disponibilità. 
Alice ha una Pagina Facebook dove condivide aggiornamenti e news sui suoi romanzi, vi lascio il link: https://www.facebook.com/pages/Alice-Gerini-Pagina/220742058074988?fref=ts

venerdì 14 novembre 2014

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